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al testo di Vlad
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e stranamente ora ti guarda una parte di me che mai ha conosciuto le redini di ritorno.
ma lo sguardo deve essere basso. che i cieli, è da molto tempo che non sono più lassù.
smettila di far rumore, allora. occupati di altri lidi.
cucimi nel mio giaciglio da cui mi allontanò un dio da prendere a schiaffi. devo ardere di dispiacere
dipingere di viola la mia mano. e come si può non essere? ci sono precedenti illustri, se nessuno più la conosce come littoria.
agito la gioia come acqua frizzante. nei conti del male ci sono segnali positivi.
e mi vedo da fuori indifferentemente. un me-oggetto.
ecco allora: il mio essere si manifesta come un medium in trance.
il piano irriflessivo è un difetto. la ricerca di un annullamento, i cani si diano da fare.
setaccino.
- bestia creativa dele mie fantasie più turpi-
ma tutti gli addii io ho compiuto.
la mia anima non è mai stata contaminata. e il mio corpo è vergine da sempre. non ha conosciuto orgasmi.
il desiderio, distrutto, si è sottoposto all'exenteresi.
ogni legame si scioglie con un noi. un cespuglio risuona di istinti nascosti.
quando la fronte sanguina di ricordi passati tutto si chiude, come una grata,
una porta, un sipario, una bara. ed a saperlo, lo sapesti bene anche tu.
che sei morta prima ancora di essere mai stata.
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